Come Vengono Fatte le Estrazioni di Cannabis?

Come Vengono Fatte le Estrazioni di Cannabis?

Gli estratti di cannabis sono un prodotto meraviglioso. L’estratto è l’essenza concentrata della pianta di cannabis, e fornisce quindi un’esperienza più potente e saporita per l’utente. Ad essere onesti, ti assicuriamo che nulla può raggiungere la potenza di un estratto ben fatto.

Per cosa vengono usati gli estratti?

Gli estratti di cannabis possono essere utilizzati per realizzare un’ampia varietà di prodotti, tra cui:

  • Prodotti commestibili: gli estratti di cannabis possono essere aggiunti a cibi (come prodotti da forno, caramelle gommose, caramelle, cioccolatini…) e bevande, per creare prodotti commestibili potenti e saporiti.
  • Prodotti per lo svapo: gli estratti di cannabis possono essere utilizzati nelle cartucce e nelle penne per lo svapo, fornendo un modo comodo e discreto per consumare la cannabis.
  • Prodotti topici: gli estratti di cannabis possono essere utilizzati in creme, lozioni e balsami per uso topico, fornendo sollievo localizzato per varie condizioni come dolore, infiammazione e condizioni della pelle.
  • Tinture: gli estratti di cannabis possono essere aggiunti agli oli vettore per creare tinture potenti e ad azione rapida che possono essere assunte per via orale.
  • Dabbing: gli estratti di cannabis possono essere usati per il dabbing, un metodo per consumare gli estratti che consiste nel riscaldare una piccola quantità di estratto su una superficie calda per poi inalarne il vapore risultante.
  • Concentrati: gli estratti di cannabis possono essere usati come concentrati, che sono prodotti molto potenti e versatili che possono essere utilizzati in vari modi.

Questi sono solo alcuni dei tanti prodotti che possono essere ricavati dagli estratti di cannabis. I prodotti specifici e i loro usi dipenderanno dal tipo di estratto, dal metodo di estrazione utilizzato e dai composti specifici presenti nell’estratto.

I metodi di estrazione

Esistono diversi metodi per estrarre i composti attivi dalla pianta di cannabis:

  • Estrazione con solvente: questo metodo prevede l’utilizzo di un solvente per dissolvere i composti desiderati dal materiale vegetale. I solventi più comunemente usati sono etanolo, butano, propano e alcool isopropilico. L’estrazione con solvente è un metodo rapido ed efficiente che può produrre estratti di alta qualità, ma richiede attrezzature specifiche ed un ambiente controllato, per garantire la manipolazione sicura dei solventi. Il processo di estrazione in genere comporta: la miscelazione del materiale vegetale con il solvente, il filtraggio di qualsiasi materia vegetale – che viene eliminato – ed infine l’evaporazione del solvente, per lasciare un estratto concentrato. Questo metodo può essere ulteriormente perfezionato per produrre varie forme di concentrati, come shatter, cera e olio con elevata potenza e purezza, ma bisogna stare attenti: può anche essere piuttosto pericoloso se i solventi non vengono maneggiati correttamente. Quindi, assicuratevi di maneggiare quei solventi con cura, gente!
  • Estrazione con CO2: questo metodo prevede l’uso di anidride carbonica come solvente per estrarre i composti attivi dalla pianta. L’estrazione con CO2 è considerata un metodo pulito e sicuro, perché la CO2 evapora facilmente e non lascia solventi residui. Questo metodo in genere richiede l’uso di apparecchiature ad alta pressione e che raggiungono un’alta temperatura, per trasformare la CO2 in un liquido in stato supercritico in grado di dissolvere i composti attivi dal materiale vegetale. L’estratto viene quindi separato dalla CO2 e purificato, per produrre un estratto concentrato. L’estrazione con CO2 è spesso considerata il gold standard per l’estrazione della cannabis, perché permette di produrre estratti di alta qualità privi di solventi e impurità. Questo metodo è un po’ più costoso a causa dell’attrezzatura specializzata richiesta, ma ne vale la pena per chi ricerca estratti di altissima qualità. Inoltre, è piuttosto piacevole e soddisfacente vedere la CO2 fare la sua magia.
  • Tecnica del rosin: questo è un metodo di estrazione senza solventi che prevede l’utilizzo di calore e pressione per estrarre i composti attivi dal materiale vegetale. Il processo prevede tipicamente l’uso di una termopressa per applicare pressione al materiale vegetale, che fa espellere i composti attivi sottoforma di resina (detta rosin). Questa resina può quindi essere raccolta e ulteriormente lavorata per produrre un concentrato. La tecnica del rosin è un metodo relativamente semplice ed economico, ma potrebbe non produrre un estratto di qualità tanto alta come altri metodi. È detta l’opzione “verde” dell’estrazione della cannabis, proprio perché non richiede l’uso di solventi. Inoltre, è molto divertente giocare e sperimentare diverse temperature e pressioni per vedere che tipo di estratti si possono creare.
  • Distillazione a vapore: questo metodo prevede l’utilizzo del vapore per estrarre gli oli volatili e i terpeni dal materiale vegetale. Il vapore fa evaporare gli oli essenziali e i terpeni, che vengono quindi raccolti e condensati in forma liquida. La distillazione a vapore è comunemente utilizzata per la produzione di oli essenziali, ma non è tipicamente utilizzata per l’estrazione della cannabis perché può causare la degradazione dei composti attivi e potrebbe non essere in grado di estrarre tutti i composti desiderati.
  • Estrazione con acqua ghiacciata noto anche come “hashish alla spagnola” o “ice water hash”: questo metodo prevede l’utilizzo di acqua fredda per separare i tricomi (la parte della pianta che contiene i composti attivi) dal materiale vegetale. Il processo in genere prevede l’agitazione del materiale vegetale in acqua fredda, che fa sì che i tricomi si stacchino e si depositino sul fondo. I tricomi possono quindi essere raccolti e ulteriormente lavorati per produrre un concentrato. L’estrazione con acqua ghiacciata è un metodo relativamente semplice ed economico, ma potrebbe non essere in grado di estrarre tutti i composti desiderati e potrebbe produrre un estratto di qualità inferiore rispetto ad altri metodi.
  • Estrazione con ghiaccio secco: è un metodo popolare per ottenere concentrati di cannabis, come il “dry shift” o l’hashish. Questo processo coinvolge l’uso di ghiaccio secco (anidride carbonica solida) per raffreddare i fiori di cannabis e rompere i tricomi, che sono le piccole ghiandole resinose che contengono cannabinoidi e terpeni. Questo metodo preserva l’aroma e il profilo terpenico, ma richiede esperienza e può dare luogo a una resa relativamente bassa.

VANTAGGI E SVANTAGGI

Ecco alcuni degli aspetti positivi e negativi dei diversi metodi di estrazione della cannabis:

ESTRAZIONE MEDIANTE SOLVENTE:

Vantaggi:

  • Può produrre estratti di alta qualità con elevata potenza e purezza.
  • Può essere utilizzato per estrarre una vasta gamma di composti dal materiale vegetale.
  • Il processo è relativamente veloce ed efficiente.

Aspetti negativi:

  • Può essere pericoloso se i solventi non vengono maneggiati correttamente.
  • I solventi utilizzati nel processo di estrazione possono lasciare residui nel prodotto finale.
  • Il processo può essere costoso a causa del costo dei solventi e delle attrezzature.

ESTRAZIONE MEDIANTE CO2:

Vantaggi:

  • Produce estratti di alta qualità con il minimo rischio di contaminazione.
  • La CO2 utilizzata nel processo è atossica e sicura per il consumo.
  • Può essere regolato per estrarre composti specifici in base alla pressione e alla temperatura utilizzate.

Aspetti negativi:

  • L’attrezzatura necessaria per l’estrazione di CO2 può essere costosa.
  • Il processo può richiedere molto tempo e richiede una formazione specializzata per essere efficiente e dare risultati ottimali.

ESTRAZIONE TRAMITE TECNICA DEL ROSIN:

Vantaggi:

  • Sicuro ed ecologico, in quanto non richiede l’utilizzo di solventi.
  • Facile da eseguire e non richiede attrezzature o addestramento specializzati.
  • Produce estratti di alta qualità con il minimo rischio di contaminazione.

Aspetti negativi:

  • Può essere più laborioso rispetto ad altri metodi.
  • Il prodotto finale può contenere materiale vegetale residuo, che ne altera il gusto e l’aroma.
  • Il processo può produrre rese inferiori rispetto ad altri metodi.

ESTRAZIONE CON METODO DELL’ACQUA GHIACCIATA

Vantaggi:

  • Concentrati di alta qualità con un profilo aromatico e terpenico ben conservato.
  • Estrazione non coinvolge solventi chimici – processo meccanico che utilizza elementi naturali.
  • Aiuta a rimuovere materiali vegetali indesiderati e altre impurità.
  • Si possono ottenere estratti con diversi gradi di purezza e qualità.

Aspetti negativi:

  • Il processo richiede una certa esperienza per ottenere risultati ottimali.
  • Processo che richiede tempo e sforzo.
  • Prodotto inferiore rispetto a tecniche di estrazione chimica più efficienti.
  • Rischio potenziale di contaminazione batterica o microbica nel prodotto finale.

ESTRAZIONE CON METODO DEL GHIACCIO SECCO

Vantaggi:

  • Tecnica meccanica che non richiede l’uso di solventi chimici.
  • Questo metodo tende a preservare l’aroma e il profilo terpenico della pianta.
  • Un certo controllo sulla qualità del prodotto finale con possibilità di separare diversi gradi di purezza.

Aspetti negativi:

  • Questo metodo richiede una certa competenza, una certa pratica, dello sforzo fisico e diverso tempo per essere eseguito correttamente.
  • A causa della delicatezza del processo, la resa di cannabinoidi e terpeni potrebbe essere relativamente bassa.
  • Può avere un effetto meccanico sulle ghiandole resinose, potenzialmente causando una rottura e una riduzione della qualità.
  • È necessario congelare i fiori di cannabis prima dell’estrazione con il ghiaccio secco, il che richiede tempo aggiuntivo.

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